In Croazia vige il divieto di esportazione di legno fresco. Ecco quindi che nel 2018 l’azienda ha acquisito una segheria nella regione della Moslavina con concessione forestale, oggi diventata il centro di taglio e spacco e stagionatura di tutto il legno che Garbellotto lavora, compreso quello francese e tedesco
SACILE. Tra le Pmi trivenete impegnate nell’internazionalizzazione di prossimità nei Balcani spicca il caso di G&P Garbellotto Spa. Lo storico produttore di botti e barrique, azienda fondata nel 1775 che è stata anche fornitrice delle Cantine Imperiali Asburgiche, nel 2018 ha infatti insediato in Croazia il suo centro di raccolta, prima lavorazione e stagionatura del legno di rovere europeo proveniente per metà dalla foresta di Slavonia e per metà dalle foreste di Francia e Germania.
Le “creazioni” di Garbellotto sono particolarmente utilizzate per i grandi rossi internazionali, dai Barolo ai Bordeaux, dagli Shiraz californiani ai vini di uva Malbec argentina, sino al Brunello di Montalcino.
Per garantire gli aromi e i gusti richiesti dai produttori, Garbellotto dal 2014 ha un brevetto particolare, sviluppato con un percorso di ricerca in collaborazione con l’Università di Udine, che è risultato decisivo per la crescita dell’azienda in questi anni.
Il metodo Botti & Barriques Nir® permette di analizzare le singole doghe per leggerne la tipologia di aroma e costruire botti e barrique esattamente del gusto e aroma richiesto dai diversi clienti.
«Ogni doga viene fatta passare agli infrarossi (NIR) e on line ne vengono analizzate le caratteristiche, così da avere tutte le informazioni come se fosse una radiografia – spiega Piero Garbellotto, ottava generazione oggi alla guida dell’azienda -.In questo modo abbiamo identificato quattro categorie aromatiche: struttura, dolce, speziato ed equilibrio».
Per l’azienda era comunque anche necessario stabilizzare l’approvvigionamento del pregiato materiale di cui sono fatte le doghe, il legno rovere stagionato naturalmente all’aria aperta. Da qui la scelta della Croazia. In Europa ce n’è infatti in quantità e qualità adeguate nelle foreste francesi e tedesche e in quella di Slavonia.
«Ma in Croazia vige il divieto di esportazione di legno fresco. Ecco quindi che nel 2018 abbiamo acquisito una segheria nella regione della Moslavina con concessione forestale, oggi diventata il centro di taglio e spacco e stagionatura di tutto il legno che lavoriamo, compreso quello francese e tedesco che convogliamo in Croazia attraverso il corridoio Baltico-Adriatico» spiega Garbellotto.
Così, per supportare lo sviluppo aziendale («fatturato complessivo previsto nel 2022 oltre 20 milioni di euro con un centinaio di addetti, 70% mercato vini e 30% distillati e aceti»), il piano di investimenti riguarda sia l’Italia sia la Croazia.
In Friuli è stato inaugurato nel 2020 il nuovo stabilimento Industria 4.0 di Sacile, denominato “Intelligenza Artigianale”, che unisce l’artigianalità tipica del mestiere del bottaio alle linee robotiche che espletano le lavorazioni più pesanti e pericolose, «con anche l’implementazione di un sistema fotovoltaico per raggiungere l’indipendenza energetica al 70/80%».
Mentre in Croazia «in quattro anni abbiamo triplicato l’azienda, con un sito di circa 27mila metri quadri di cui più di 3000 coperti, una ventina di addetti ottimi lavoratori, e un contesto locale molto favorevole al business in termini di atteggiamento delle Istituzioni e di velocità delle pratiche burocratiche» commenta soddisfatto Garbellotto.
L’investimento croato è portato avanti in partnership con Finest che nel 2021 è entrata del capitale di rischio con una quota del 25%. La società finanziaria delle Regioni del Triveneto accompagna infatti le imprese anche nei processi di internazionalizzazione di prossimità.
«Per aiutare le aziende a cogliere le opportunità di near-shoring collaborativo con la Croazia e i Balcani Occidentali – spiega il presidente Alessandro Minon – Finest opera come soggetto esecutore del progetto “Sistema Nordest per l’internazionalizzazione” che vede coinvolte la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, la Regione Veneto e la Provincia Autonoma di Trento. Rispetto alla Croazia in particolare le nostre imprese potranno anche contare sul partenariato con la Camera artigianale della Regione Istriana».
Articolo a cura di Federico Piazza